lunedì, luglio 23, 2007

De Rerum Natura Gaia

Ho trovato questa specie di enciclopedia sui gay su Blogtrotters http://blogtrotters.splinder.com/, un blog fatto da due amici, un gay e una lesbica.

La fauna gaia (spesso equivocata per flora) è popolata di simpatici animaletti... divertenti da osservare e studiare...


1) La Cigna
La Cigna è quell'animale "ghei", solitamente di età giovanile (o dichiarata tale, in quanto spesso truffaldina e bugiarda...o semplicemnte truccata o rifatta), che si contraddistingue per le esili e longilinee proporzioni (stacco di coscia magra, collo sinuoso e caviglia fina pronta subito al tacco 12), la spinzettatura delle sopracciglia a mò di ala di volatile, l'uso costante e reiterato di qualche borsetta griffata (in particolare tracolline) e quell'aria da stuprata che non ci pensa nemmeno per sogno ad andare in questura a sporgere denuncia.
La Cigna di solito si accoppia (o vorrebbe accoppiarsi) con animali di taglia ed età superiore alla propria e suole approcciarli con frasi ad effetto del tipo: "so che ti piaccio e mi vuoi...del resto sono così carina che me lo dicono tutti fino da piccola..vero?" (sbattendo ovviamente le lunghe ciglia).
La Cigna, sebbene sia animale sociale e spesso si accompagni in stormo ad altri esseri simili (dando origine ai cosiddetti Cignodromi), non disdegna il comportamento solitario in situazioni ove tenga a evidenziare il suo piumaggio folto (la Cigna non ha mai un capello fuori posto). La Cigna infatti, sbattendo gli immancabili occhioni da Audrey Hepburn der Tufello, non risparmia sul coiffeur e sulla ceretta...e incuriosisce per il tipico piumaggio scomposto e gelificato.
la Cigna è anche sportiva e spesso partecipa ad iniziative ludiche quali: gare di nuoto sincronizzato, partite di beach volley e tornei di "French manicure". Apparentemente buona e indifesa...è altresì pericolosissima e animale che tende ad appiccicarsi alla preda finchè non la sfinisce di stronzate.

2) La Cicogna

Secondo le teorie evolutive di molti studiosi, la Cicogna in epoche remote fu Cigna e trasformata in razza più evoluta a causa della selezione naturale e della durezza dell'habitat in cui visse. La Cicogna è ormai matura (tendente al marcio), esperta e segnata dalla vita, suole spendere le sue giornate a dispensare consigli agli altri animali in quanto, lei, che ha sempre volato alto...ormai sa...sa di tutto.
La Cicogna è solitamente di bell'aspetto (si definisce piacente) e non perde occasione per celebrare in ambiti collettivi i bei tempi in cui, coi suoi occhioni ridenti e fuggitivi, un pò lieta e un pò pensosa (o penosa)...il limitare di gioventù saliva. Conserva nei suoi geni modificati dalle asprezze dell'esperienza, l'eleganza e quella spavalda cialtoneria di chi...in tempi non sospetti...ne ha fatti capitolare parecchi, ma, allo stesso tempo... mal si rassegna al suo nuovo ruolo di animale maturo e ancora - preda dei ricordi - approccia il potenziale compagno di accompiamento (solitamente coetaneo o meglio se più maturo) con la frase "so che ti piaccio e mi vuoi...del resto sono così carina che me lo dicono tutti fino da piccola..vero?". A causa di queste reminiscenze dei bei tempi che furono e all'incapacità di discernere passato e presente è spesso animale solitario e non se la pija più nessuno manco a pagare.


3) La Paradisea (o Uccello del Paradiso)

La Paradisea o Uccello del Paradiso (da non confondersi con "il Paradiso dell'Uccello", espressione usata per descrivere battuage o locali particolarmente ben frequentati) è nota in tutta la fauna per la sua fulgida bellezza...sì... la Paradisea è bella bella bella, ma bella eh. Lei lo sa, tutti lo sanno, tutti glielo dicono, ma soprattutto lei se lo dice da sola... in continuazione...rapita dagli specchi che ne riflettono la fascinosa immagine.
Questa sua consapevolezza, mutuata dagli sguardi innamorati della Cigne che al suo passaggio emettono gridolini e fanno frusciare le loro borsette, la porta a forme di ostentazione estramamente visibili anche a distanza di chilometri. La Paradisea suole infatti addobbarsi in maniera eccentrica e, quando entra in contesti sociali, cerca di muovere il suo piumaggio da rimorchio in maniera da attirare su di sè l'attenzione di chiunque si trovi nelle vicinanze (e non).
La Paradisea cura con estrema diligenza il suo corpo e le sue forme, si nutre di polveri proteiche e una volta l'anno, di solito in prossimità della bella stagione, si inietta anche sostanze (lei dice "assolutamente naturali") che le permettono di gonfiare il suo pennuto petto (anche se tutti la sentono continuamente ripetere che è tutto merito di "pollo" e "tonno", forse due amici suoi che le fanno da personal trainer). Spesso appare disidratata per mostrare alle potenziali prede la sua muscolatura definita... infatti, in contesti ballerecci, la Paradisea entra agghindata come la Madonna di Pompei ma poi non ce la fa e inevitabilmente finisce su qualche ramo o cubo seminuda a fare movimenti strani e ad emettere il suo caratteristico verso "squat squat".
La Paradisea, a discapito delle apparenze, è però - ahinoi - animale solitario...conquista le prede ma non riesce poi a tenerle a sè e a costruire il nido. Le prede, infatti, le sfuggono dopo i primi incontri amorosi in quanto la Paradisea, anche in "quei" momenti, non smette di guardarsi allo specchio e di ripetersi "perchè sei bella solo tu... ma non ti basta vuoi di più".


4) La Zecca (partigiana o pariola)

La Zecca è animale che, al primo impatto, sembra male integrarsi nella fauna "ghei" in quanto non cerca di abbellirsi ma, anzi, tende a nascondere le proprie grazie. La Zecca non si allinea agli altri animali ghei e rifugge i riti collettivi degli altri (il primo giorno di saldi, i colpi di sole prima dell'estate, l'anteprima nazionale del nuovo CD di Paola & Chiara o la palestra)...lei preferisce esserci (perchè poi non se ne perde una... quella parassita) ma osservare da una certa distanza, quasi a ribadire che "lei non è una di quelle e sta lì per una forma di curiosità etologica".
La Zecca si distingue in due sottospecie: la Zecca Partigiana, figlia delle occupazioni a scuola e di forti ideali di estrema sinistra, e la Zecca Pariola che dentro si sente Cigna, Cicogna o Paradisea o altro animale, ma fuori si agghinda in maniera dimessa sebbene poi in tasca abbia spesso carte di credito platinum (del padre) e le chiavi della villa a Porto Ercole (proprio sotto il Pellicano...l'hotel, non l'animale) o di quella a Sabaudia (rigorosamente sulle dune accanto a quelle dei soliti noti della roma magnona).
La Zecca, sebbene con aria un pò schifata e di quella che in certi contesti ci si è trovata un pò per caso, vive la costante dicotomia tra il suo ruolo autoimposto e la curiosità che la porterebbe ad attaccarsi agli altri animali per capirne i comportamenti. La Zecca Partigiana (più onesta) è animale che ricerca il proprio simile per quanto riguarda l'accoppiamento e spesso la si può vedere (rigorosamente vestita di fibra sintetica o povera) amoreggiare in centri sociali, baretti off o altri eventi fuori dal circuito glamour... la Zecca Pariola invece è animale che, lacerato interiormente (e solitamente foderato di cachemire o sciarpette di seta), cerca di dissimulare la propria attenzione verso gli altri animali e poi, con misero fallimento, spesso a loro si attacca per tentare la scalata sociale e rientrare nel proprio habitat d'origine.
La Zecca, a discapito dell'apparenza che la fa sembrare meno attraente e che ne sminuisce il potenziale, ha invece il suo successo...e capita spesso di vederla appiccicata ad animali di bella foggia e che sembravano a lei inaccessibili. Il suo successo è causa di frustrazione per le Paradisee e per le Cicogne.

5) La Koala Frociarola


Se foste una ragazza, giovane, single con gli ormoni funzionanti e vi trovaste a decidere cosa fare sabato sera, non trovereste normale andare a bere una cosa nel bar più vicino ad una caserma di militari di leva o, per le più fortunate che vivono sulle coste, in qualche pub di quarta pieno di marinai appena sbarcati da una battuta di pesca di due mesi nel mar del nord?Se invece il week end, e non dico un ma tutti quelli che dio manda sulla terra, preferite passarlo in un locale gay insieme ai vostri amici ghei, circondate da ghei allora è preoccupante. Infatti non siete lesbiche, magari. La diagnosi è di gran lunga peggiore: siete delle Koala Frociarole.La razza, benché sconosciuta al di fuori del mondo ghei, è diffusa ovunque. Gli anglosassoni le chiamano Koala fag hag, noi, appunto, Koala Frociarole ma la sostanza è la stessa: donne con chiari disturbi psichici. D’altro canto cosa spingerebbe delle femmine sane di mente ad andare in discoteche pullulanti di uomini che preferirebbero leggere la biografia del colonnello Giuliacci piuttosto che rivolgergli uno sguardo interessato? Ovviamente, come in tutte le patologie, ci sono gradi diversi di aberrazione.Più sono gravi, più sono insopportabili. Nei casi peggiori la simbiosi con i loro amici ghei è totale. Diventano le migliori confidenti, soprattutto dal punto di vista sentimentale, anche se non si capisce bene cosa ne sappiano visto che nella loro vita hanno visto più eclissi che uomini nudi. In effetti, il termine più adatto per descriverle, se fossimo un pò meno politicamente corretti ma sicuramente più precisi, sarebbe quello di sfigate. Sì, spesso, diciamocelo, le Koala Frociarole frequentano i ghei perché ragazzi, del genere a cui piacciono le ragazze, non se le filano. Non occorre quindi scomodare Freud per descrivere una dinamica abbastanza lampante descrivibile in tre semplici passaggi: “te la darei, non la vuoi? Ok, me la tengo”. E così, amareggiate e inacidite, proiettano molto spesso la loro frustrazione sentimentale sui loro amichetti ghei e, come spesso accade, afflitte dalla sindrome del “io ti salverò”, finiscono per innamorarsi di ghei che almeno se non glielo danno hanno una scusa più tollerabile. Ma insomma, non sarebbe meglio lavorare per avere una vita propria? In fondo basterebbe una dieta da 1.000 kalorie al giorno, un sapone adeguato per pelli grasse, un giusto abbinamento di scarpe e borsetta e il gioco sarebbe fatto. In fondo, si sa, al maschio etero, basta davvero molto poco per essere abbindolato. Spesse volte mi è capitato di incontrarle in discoteca. Un pò alticce (il più delle volte basta anche una ciliegia intinta nel maraschino per far perdere loro il controllo), si lanciano sul primo malcapitato omosessuale avvinghiandolo in imbarazzanti balletti pelvici degni della migliore Lola Falana dei tempi d’oro del Jackie O’. E puoi star sicuro che prima che crolli in coma etilico pronuncerà la frase più tipica delle frociarole; guardandoti con lo sguardo maliardo da gattona ipertrofica esclamerà un pò biascicando: “Cazzo, perchè i più belli sono tutti ghei. Che spreco”. Ed è li che mediamente ringrazi Dio di averti dato una madre autoritaria e un padre assente, gettandoti così sull’altra sponda.


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